La Diversità Fenotipica delle Testudo Hermanni Hermanni: Un Patrimonio da Preservare

Introduzione ai diversi fenotipo di Hermanni Hermanni in Italia

Le Testudo hermanni hermanni, note anche come tartarughe terrestri italiane, sono presenti in diverse regioni della penisola e sono caratterizzate da una notevole varietà fenotipica. Questa diversità è il risultato di un lungo processo evolutivo che ha portato ogni popolazione ad adattarsi alle condizioni climatiche e ambientali della zona in cui vive.

Fenotipo e adattamento alle condizioni locali

Il fenotipo di una tartaruga si riferisce all’insieme delle sue caratteristiche fisiche visibili, come:

  • Dimensioni del carapace (forma e dimensione del guscio)
  • Colorazione (presenza di macchie, toni di giallo e nero)
  • Forma e dimensione delle squame
  • Lunghezza degli arti e della coda

Ogni popolazione locale può differenziarsi visivamente proprio per adattamenti specifici. Ad esempio, le tartarughe provenienti da zone più aride potrebbero sviluppare caratteristiche che le aiutano a ridurre la perdita d’acqua, mentre quelle che vivono in aree più umide potrebbero mostrare gusci più robusti per difendersi meglio dai predatori.

Le zone con più varianti e le relative varianti:

1. Sicilia (Zona con alta variabilità)

La Sicilia ospita alcune delle popolazioni più particolari e varie di Testudo hermanni hermanni. Le principali varianti includono:

  • Variante dell’Etna: Questa popolazione si distingue per il carapace scuro, robusto e con bande nere molto pronunciate. Si è adattata alle condizioni vulcaniche del monte Etna, con un guscio resistente ai terreni rocciosi e al clima più estremo.
  • Variante melanica: Le tartarughe appartenenti a questa variante presentano una colorazione del guscio quasi completamente nera. Questo fenotipo è il risultato di una maggiore presenza di melanina, che potrebbe rappresentare un adattamento a climi molto caldi e secchi, tipici di alcune zone della Sicilia.
  • Popolazione delle coste siciliane: Le tartarughe costiere tendono ad avere gusci più leggeri e colorazioni meno intense, adattate a un clima meno estremo rispetto all’interno dell’isola.

2. Sardegna (Alta variabilità fenotipica)

La Sardegna, essendo un’isola con un ecosistema unico, ha popolazioni particolari che presentano fenotipi distintivi:

  • Variante insulare sarda: Guscio più massiccio, colori meno brillanti rispetto alle popolazioni continentali. Le tartarughe sarde tendono ad avere un carapace arrotondato e compatto, un adattamento alle condizioni più aspre e aride dell’isola.
  • Variante “sbiadita”: Questa è una popolazione che presenta colori più “spenti”, con una colorazione giallo pallido e bande nere meno marcate.

3. Lazio (Zona centrale con diverse varianti)

Il Lazio è una delle regioni con una delle maggiori biodiversità fenotipiche, con differenze tra le popolazioni costiere e quelle interne:

  • Variante costiera: Guscio piatto e colori vivaci, con bande nere ben definite. Questa popolazione si è adattata a climi temperati e ambienti più umidi.
  • Variante dell’entroterra: Popolazioni più robuste, con carapace meno piatto e colori meno intensi, adattati alle zone collinari e con escursioni termiche più accentuate.

4. Calabria (Variabilità dovuta alle condizioni geografiche)

La Calabria presenta una notevole variabilità fenotipica, dovuta alla diversità di habitat:

  • Variante delle zone montuose: Popolazioni con gusci robusti, più grandi rispetto alla media, un adattamento a un terreno roccioso e montagnoso.
  • Variante costiera: Guscio più leggero, colori più brillanti e dimensioni generalmente più piccole.

5. Puglia

La Puglia, con il suo clima caldo e secco, ospita tartarughe con un fenotipo particolare:

  • Variante pugliese: Carapaci più chiari e colori meno contrastati, con bande nere spesso interrotte. Questa popolazione è perfettamente adattata a condizioni di siccità e terreni calcarei.

6. Toscana

Anche in Toscana troviamo alcune differenze tra le tartarughe di diverse aree:

  • Variante toscana: Carapace di forma più allungata, con colori vivaci e un contrasto netto tra giallo e nero. Popolazione tipica delle zone collinari della regione.

7. Campania

  • Fenotipo: Differenze significative tra popolazioni costiere e dell’entroterra. Nelle aree costiere il guscio è più piatto, mentre nelle zone interne è più robusto e pesante.
  • Caratteristica locale: Popolazioni con variazioni estreme di colorazione e struttura, in base al microclima locale.

8. Abruzzo

  • Fenotipo: Popolazioni con gusci dal colore più scuro e una struttura robusta.
  • Caratteristica locale: Adattamento a climi più freddi rispetto alle altre regioni, con gusci che offrono una maggiore protezione termica.

9. Basilicata

  • Fenotipo: Carapaci generalmente scuri, con macchie nere molto evidenti e una forma arrotondata.
  • Caratteristica locale: Adattamento a un ambiente più montagnoso e con escursioni termiche significative.

10. Marche

  • Fenotipo: Guscio di dimensioni medie, colori piuttosto brillanti, ma con bande nere meno accentuate rispetto alle popolazioni centrali.
  • Caratteristica locale: Popolazioni ben adattate a zone collinari e a climi moderati.

11. Molise

  • Fenotipo: Popolazioni che si trovano a cavallo tra quelle del Lazio e dell’Abruzzo, con caratteristiche intermedie. Colori meno contrastati e gusci più robusti.
  • Caratteristica locale: Adattamento a zone con climi variabili e terreni complessi.

12. Liguria

  • Fenotipo: Carapaci più chiari, con macchie nere ridotte e meno definite. Dimensioni tendenzialmente piccole.
  • Caratteristica locale: Adattamento a zone costiere con forte esposizione solare e temperature miti.

Ogni regione italiana in cui si trova la Testudo hermanni hermanni ha sviluppato varianti fenotipiche adattate alle specifiche condizioni ambientali. Questo rende la specie particolarmente interessante da un punto di vista evolutivo e genetico, e dimostra l’importanza di conservare la biodiversità locale per proteggere le singole popolazioni.

 

 

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Hermanni Hermanni un vero patrimonio Italiano.